I COLORI DEL VINO ROSSO: DALL’ACINO ALLE SFUMATURE NEL CALICE

I vini rossi rappresentano una grande fetta del patrimonio vitivinicolo italiano, ma quello che comunemente chiamiamo rosso è in realtà un vino caratterizzato da diverse sfumature.

Porpora, rubino, granato, aranciato: queste sono le diverse sfumature del vino rosso. Che cosa determina il colore del vino?

Il colore del vino è legato alla buccia. Non so se lo hai mai notato, ma se spremessimo dell’uva a bacca rossa otterremmo un succo chiaro. È solo il contatto prolungato delle bucce con il mosto che conferisce il colore rosso al vino, nelle sue diverse tonalità. Nelle bucce degli acini d’uva sono presenti numerosi polifenoli che vengono rilasciati durante la vinificazione. In base al vitigno impiegato, alla durata delle diverse fasi di produzione, alle temperature di fermentazione e all’affinamento si ottengono risultati diversi. La vinificazione di un vino rosso può durare anche diverse settimane e le temperature naturalmente raggiunte dal mosto in fermentazione permettono l’estrazione di antociani. Questi ultimi conferiscono il colore rosso al vino, regalando infinite sfumature: dal viola al porpora. Ma la gradazione e l’intensità del colore non sono legate solamente al tempo di contatto delle bucce con il mosto (macerazione) e alla fermentazione, ovvero la trasformazione del mosto in vino per mezzo dei lieviti e degli zuccheri; esistono numerose altre variabili legate alle tecniche di produzione, come ad esempio i rimontaggi o l’utilizzo di contenitori in legno durante l’affinamento. Ci sono poi variabili che esulano dalle operazioni svolte dall’uomo.

Tutto parte dalle caratteristiche varietali dell’uva. Ogni tipologia di uva è caratterizzata da un proprio colore, ad esempio l’uva Nebbiolo ha colori tenui e tendenti al rubino, all’esatto opposto c’è l’uva Lambrusco che è per natura carica di colore ed il vino che ne deriva ha riflessi violacei. Un altro ruolo chiave nella determinazione del colore sono le caratteristiche ambientali quali: territorio, altitudine, terreno, annata. Ed è proprio quest’ultima la variabile più imprevedibile, più temuta ma anche più amata da ogni vignaiolo. Dalla primavera fino all’inizio dell’autunno la vigna riserva continuamente sorprese. La differenza tra produrre vino e qualsiasi altra tipologia di bevanda è infatti che non esiste una ricetta replicabile, ma ad ogni nuova annata tutte le decisioni vanno riviste e rivalutate in base al frutto raccolto. Qui entra in gioco la sensibilità dell’enologo che con le sue scelte può migliorare o addirittura rovinare un’intera vendemmia. Ciò che mi ha sempre affascinata della produzione del vino rosso è l’affinamento in legno. Percorrere lunghi corridoi creati da ordinate barrique, in un quasi religioso silenzio e nella penombra di una cantina, crea una suggestione indescrivibile. Anche l’utilizzo della tipologia e della dimensione del legno determinano in modo differente i colori ed i profumi del vino. Le grandi botti hanno un impatto minimo sulle caratteristiche visive ed organolettiche del vino, mentre piccoli carati, solitamente barrique da 225 litri, determinano maggiormente le caratteristiche finali del prodotto. L’affinamento in barrique porta il vino a diventare più morbido, il colore più caldo ed intenso ed il tannino meno ruvido e più vellutato. In questa fase è importante che il vino non venga denaturalizzato delle proprie caratteristiche di partenza: aromi di vaniglia, caramello o affumicato (solo per citarne alcuni) non hanno molto a che vedere con il vino.

Per degustare correttamente il vino scegli un calice adatto:

Set 6 calici vino rosso, linea Charlie

Codice prodotto: 306422

Prodotti in vetro cristallino. Dotati di un bordo indurito. I calici sono molti resistenti ideali per cantine, ristoranti e per un utilizzo domestico.
Capacità: 450 ml.

UN COLORE, QUATTRO SFUMATURE

Spesso si sottovaluta, ma il colore può in parte anticiparci le caratteristiche principali del vino che abbiamo nel calice:

  • rosso porpora: vini molto giovani dove le durezze (sapidità, tannino e acidità) prevalgono sulle note morbide (zucchero e alcol);
  • rosso rubino: vini piuttosto giovani con un buon equilibrio tra durezze e morbidezze, questo colore indica un perfetto stato di conservazione del vino;
  • rosso granato: vini più maturi, dove a prevalere sono le morbidezze e molto probabilmente hanno fatto un passaggio in legno;
  • rosso aranciato: vini che hanno subito un lungo affinamento e dove le morbidezze prevalgono di gran lunga sulle durezze. Attenzione però, nei vini giovani questo colore è un indicatore della cattiva evoluzione.