Alcolico, non alcolico, classico, rivisitato, secco o più fruttato, con patatine e noccioline o più completo con finger food, comunque lo si voglia prendere, l’aperitivo è diventato ormai un appuntamento fisso della giornata quasi al pari dei pasti principali. Eccovi allora tre grandi città, raccontate e guardate attraverso un bicchiere.
New York : La città che non dorme
A New York c’è solo l’imbarazzo della scelta in tema locali, l’happy hour viene organizzato da quasi tutti i bar che propongono ai clienti ottime promozioni su alcolici e spuntini. Non aspettatevi dei buffet con stuzzichini di ogni tipo come da noi, anzi, il cibo è solitamente a parte, non compreso nel prezzo della bevanda. Ci sono pub e bar nei vari quartiere, mentre se volete davvero un aperitivo da non dimenticare, recatevi in uno dei tanti rooftop bar sul tetto degli edifici e godetevi lo spettacolo di una vista magnifica sulla città. La maggior parte apre per la stagione estiva, ma molti sono organizzati anche per l’inverno. La vista che preferisco di Manhattan è quella che si gode dall’altra parte del fiume East River a Brooklyn, lì davvero lo skyline della città si apre a 360° gradi per lasciarvi senza parole soprattutto se c’andate al tramonto. Il quartiere di Williamsburg che attirò negli anni ’70 artisti e hypster di ogni genere per gli affitti modici ed i grandi spazi disponibili ad una sola fermata di metropolitana da Manhattan, è oggi sicuramente considerato il baricentro dinamico più cool della città, perfetto per l’aperitivo!
Il cocktail più gettonato: Il Manhattan ovviamente, uno dei drink più ammirati, sofisticati e bevuti nel mondo. Prendete un bicchere alto da cocktail e mettete al suo interno dei cubetti di ghiaccio, successivamente versate 5 cl di Rye Whisky, 2 cl di Vermouth rosso e infine una goccia di Angostura. A questo punto mescolate il tutto utilizzando un bar spoon della linea myDrink. Con l’aiuto dello strainer versate in una coppa precedentemente raffreddata e guarnite con una ciliegina al Maraschino.
Londra: il regno dell’happy hour
L’happy hour può essere considerato una vera e propria strategia di marketing, una forma di promozione delle vendite, nata appunto nel Regno Unito per cercare di attirare il pubblico nei pub subito dopo l’uscita dal lavoro. La tecnica è semplicissima, si offrono consumazioni scontate per un paio d’ore nel tardo pomeriggio, e vi assicuro che a Londra funziona benissimo; provate a passeggiare in estate o inverno, non fa differenza, in una qualsiasi zona di questa città tra le 17:00 e le 18:30 e vedrete file di persone in giacca, cravatta o tailleur con il bicchiere in mano affollare l’area esterna di pub e bar. Anche qui ovviamente troviamo degli ottimi bar panoramici con vista fantastica, ma a cui manca a mio avviso il fascino della storia che troviamo invece nei pub. Data la tradizione che alcuni di essi racchiudono, oltre che un piacere, questi sono diventati proprio parte della cultura inglese, non perdete quindi l’occasione di visitarli per immergervi in una magica atmosfera del passato.
il Pimm’s è il drink british per eccellenza, bevuto quasi esclusivamente in estate ed associato a Wimbledon il torneo di tennis più elegante che ci sia. La preparazione di questo cocktail avviene direttamente nel bicchiere nel quale mettere 2-3 cubetti di ghiaccio ricavati dallo stampo formaghiaccio della linea MyDrink e successivamente 1/3 di Pimm’s N°1 Cup e 2/3 di Ginger ale. Mescolare il tutto delicatamente con un bar spoon guarnire con delle fragoline di bosco ed un rametto di menta messi nel bicchiere.
Milano: quella “da bere”!
L’origine della parola “aperitivo” ci racconta di una bevanda, moderatamente alcolica, in grado di stimolare e quindi aprire lo stomaco alla sensazione della fame, ecco perché per gli italiani l’Happy Hour è proprio sinonimo di “ora felice”. Da noi, difficilmente questo momento è associato ad un’operazione di sconti sugli alcolici, mentre viene nella maggior parte dei casi abbinato ad un ricco buffet con cui spesso pasteggiare per poi saltare la cena. Una grande città come Milano offre una varietà infinita di location da scegliere, si è però fatta strada recentemente una nuova tendenza, molto gettonata, ovvero quella dell’aperitivo nei musei. Luoghi non solo da vedere ma anche da vivere, castelli, fondazioni e centri aperti al pubblico anche solo per un drink, con l’obbiettivo ovviamente di far nascere l’interesse ad un pubblico più ampio. Vi assicuro che se anche il tempo non è sufficiente per una piccola visita, l’atmosfera che si respira è impregnata dell’arte e della cultura del posto ed è davvero un momento piacevole.
Il cocktail più gettonato: Lo spritz, la ricetta registrata nel 2011 dall’Associazione Internazionale dei barman prevede 6 centilitri di prosecco, 4 centilitri di Aperol e quanto basta di soda o seltz, da versare su ghiaccio e guarnire con una fetta di arancia. Servilo in un bicchiere dalla forma originale come quello Optic della linea MyDrink, farai un figurone!