CAMBIARE IL MONDO? OGNUNO DI NOI PUÒ FARE LA SUA PICCOLISSIMA PARTE CHE, SOMMATA ALLE TANTE PICCOLISSIME PARTI DI TUTTI, DIVENTERÀ UN BUON INIZIO.
CI PENSI MAI…
Soprattutto negli ultimi tempi…
… che il tempo stringe, che la situazione ci è sfuggita di mano e stiamo viaggiando su un treno che corre verso un punto di non ritorno? Ci riferiamo metaforicamente all’ambiente, ai cambiamenti climatici, a tutti i disastri che si sono fatti sempre più frequenti e sempre più violenti, aumentando a velocità esponenziale. Fino a qualche tempo era comune minimizzare la cosa e sostenere che periodi di caldo anomalo ci sono sempre stati e che sempre si sono alternati ad altrettanti grandi freddi, che non serviva fare allarmismi o ingigantire il problema.
Poi abbiamo aperto gli occhi…
… perché ultimamente è diventato impossibile non accorgersi di come la situazione sia cambiata, amplificata, quasi all’improvviso, come se la fatidica goccia avesse finalmente fatto traboccare il vaso. E allora abbiamo iniziato ad interrogarci su come avremmo potuto fare la nostra parte per contribuire a un’inversione di rotta che ormai è davvero necessaria. Non ci riferiamo ad una rivoluzione, ma a piccole azioni quotidiane, all’avere cura non solo di noi stessi ma anche dell’ambiente in cui viviamo: piccoli gesti che si traducono in benefici anche per chi ci sta intorno.
Da dove iniziare?
Prima di tutto domandiamoci quali aspetti della nostra vita, e quali prodotti ad essi legati, incidono di più sul consumo di risorse. I prodotti per l’alimentazione, quelli per la cura del corpo e della casa, solo per citarne alcuni. Un’attenzione particolare va ad esempio data al cibo, acquistando quanto più possibile alimenti di stagione e a filiera corta, ovvero quelli che vengono prodotti inquinando meno sia in fase di produzione, sia per il trasporto e per gli imballaggi: prediligi frutta e verdura sfuse anziché confezionate, così pagherai solo gli alimenti e non gli involucri o i cestini di plastica. La stessa cosa può valere per la scelta dei detersivi, scegli quelli nelle buste anziché nei flaconi, o meglio ancora quelli sfusi.
Per continuare, qual è una delle prime regole per restare in salute? Bere molta acqua… ma più acqua bevi, più bottiglie di plastica si accumulano nel tuo bidone. Fino a quando non decidi di cambiare: usa le bottiglie di vetro con il tappo meccanico – fra l’altro danno alla tavola un tocco vintage che crea sempre un grande fascino – inoltre molto spesso puoi riempirle gratuitamente al punto acqua del tuo paese e quindi, oltre a produrre meno rifiuti, non spendi più un centesimo per l’acqua che bevi. E quella che porti con te durante la giornata? Semplice, invece della classica bottiglietta da mezzo litro che si compra al bar, procurati una borraccia che potrai riempire ogni volta che vuoi. Basta risciacquarla ed è come nuova. Così facendo, in un anno risparmierai in media circa 300 euro, solo per l’acqua. Impressionante, no? Quando però la plastica proprio non si può evitare, fai la raccolta differenziata!
Per quanto riguarda le stoviglie, evitiamo di acquistare quelle in plastica per utilizzare sempre e solo quelle in vetro, acciaio, porcellana: più ecologiche e anche decisamente più eleganti. E i fazzoletti di carta? Certo, chi soffre di allergie forse avrà qualche difficoltà a riconvertirsi, ma chi non ha grossi problemi può tornare al caro, vecchio fazzoletto di stoffa: una scelta d’altri tempi che però ha un grande fascino (ci rivolgiamo soprattutto ai maschietti).
Abitudini eco-friendly… e anche affascinanti!
Un fascino tale che anche molti film ne hanno tratto spunto per scene memorabili. Per citarne un paio: Jennifer Lopez che in “Shall we dance?”, scoppiando a piangere e vedendosi porgere il pezzo di stoffa da Richard Gere dice stupita “Un uomo con il fazzoletto… pensavo non ne facessero più”. O ancora un divertentissimo Robert De Niro che ne “Lo stagista inaspettato” suggerisce a un ragazzo che “Il motivo più valido per portare un fazzoletto è prestarlo. Le donne piangono e il fazzoletto è per loro, l’ultima vestigia di un vero gentiluomo”. I fazzoletti poi, come le camicie, le lenzuola e le T-shirt, quando sono troppo vecchi e consunti possono diventare degli utilissimi strofinacci, perfetti per pulire i vetri: un ottimo modo di trasformare e riutilizzare prodotti che altrimenti diventerebbero rifiuti.
E per chi non può fare a meno dello shopping?
Un’altra pratica virtuosa per chi ama essere alla moda e non rinuncia allo shopping, è cercare i negozi che praticano il riciclo, raccogliendo vecchi abiti e convertendoli in buoni sconto per gli acquisti futuri. Che ne è di quei vecchi abiti? In genere vengono selezionati e, se ancora in buono stato, vengono destinati a persone bisognose, altrimenti sono destinati a diventare materiali fonoassorbenti, isolanti o imbottiture per mobili. A promuovere questa pratica in genere sono le grandi catene, ma sarebbe preferibile acquistare brand e prodotti locali che usano tessuti ecosostenibili, anziché capi fast-fashion: il settore della moda è infatti uno dei più inquinanti. Per questo bisognerebbe comprare di meno e meglio, chiedendosi prima di tutto se si ha davvero bisogno di quel capo o accessorio.
Sempre in un’ottica di sostenibilità e per migliorare la qualità dell’aria in casa hai mai provato le piante da appartamento? Le piante giuste arredano in maniera allegra e raffinata, in più producono ossigeno, filtrano l’aria e ne migliorano la qualità; alcune sono addirittura in grado di neutralizzare le onde elettromagnetiche prodotte da smartphone e altri dispositivi. Quanto alla qualità dell’aria cerca di non esagerare con l’uso del condizionatore o del ventilatore, magari quando ti è possibile utilizza il ventaglio: farsi aria in questo modo è piacevolissimo!
Passiamo agli spostamenti: quelli più brevi cerca di farli in bicicletta, così ti tieni in forma, non inquini e rimani fedele allo stile vintage che tanto è tornato in voga. Se invece devi prendere l’auto, oltre all’apprezzatissimo start&stop che permette di ridurre le emissioni quando sei fermo al semaforo o in mezzo al traffico, abbiamo una piccola raccomandazione anche per la “vita” dentro all’abitacolo: è inevitabile avere qualche piccolo rifiuto, carte di caramella, chewing-gum, gli scontrini dei parcheggi (perché non si può usare la app Easypark dappertutto???)… basta tenere un piccolo barattolo da usare come temporanea pattumiera, per poi svuotarlo una volta a casa, naturalmente differenziando. Certe auto hanno un contenitore dedicato, se ne trovano anche in vendita, ma il consiglio è di prendere una bottiglia d’acqua da mezzo litro (ne avrete tantissime a disposizione se non avete ancora adottato quelle in vetro), tagliarla e inserirla nella tasca della portiera, magari dopo averla decorata. La misura si adatta perfettamente a quello spazio e sarà praticamente invisibile, ma comodissima per raccogliere i rifiuti!