Cuocere la pasta a fuoco spento, dopo il video pubblicato dal premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi, sembra essere uno dei metodi che verranno adottati per affrontare i rincari delle bollette causati dalla crisi energetica. Questo procedimento prende il nome di cottura passiva, praticato in Oriente già da secoli e riadattato dagli Italiani per la cottura della pasta (e non solo). Vi sveliamo tutti i segreti e gli accorgimenti da seguire per ottenere una cottura passiva a regola d’arte.

Italiani e cottura della pasta: le statistiche

Cuocere la pasta a fuoco spento può far risparmiare 10 minuti di gas al giorno, quantitativo importante se si rapporta alla totalità delle famiglie italiane. Malgrado ciò, la cottura passiva è una pratica che ancora non è entrata a far parte delle abitudini degli Italiani. Secondo uno studio promosso da Unione Italiana Food che calcola l’impatto ambientale della cottura della pasta, solo un Italiano su 10 spegne il fornello prima del completamento della cottura. Ma c’è di più: il risparmio energetico si può ottenere anche utilizzando la giusta quantità di acqua e coprendo la pentola con un coperchio per velocizzare l’ebollizione dell’acqua e, quindi, risparmiare sul consumo di gas. Dallo studio si può comprendere come l’utilizzo del coperchio sia ampiamente diffuso: 9 persone su 10 coprono la pentola per far bollire l’acqua più velocemente, ma 3 Italiani su 4 utilizzano molta più acqua di quanta in realtà ne servirebbe.

Cuocere la pasta a fuoco spento: come funziona

Cuocere la pasta a fuoco spento è possibile in quanto la sua cottura non dipende dalla temperatura dell’acqua, ma dalla penetrazione di quest’ultima all’interno della pasta. La temperatura dell’acqua serve quindi a velocizzare il processo: più aumenta, più si accorciano i tempi di cottura della pasta. È  importante però che la temperatura dell’acqua nella cottura passiva non scenda al di sotto degli 80°C, soglia che permette alla pasta, più in particolare all’amido, di diventare digeribile. Ecco quindi il procedimento da seguire per ottenere una cottura perfetta.

  1. Portare l’acqua a bollore in una pentola dal fondo spesso, dotata di coperchio.
  2. Salare l’acqua e calare la pasta.
  3. Una volta calata la pasta, attendere due minuti, mescolando con un cucchiaio di legno per evitare che si attacchi al fondo della pentola.
  4. Coprire la pentola con un coperchio e spegnere il gas. Calcolare dagli 1 ai 2 minuti in più di cottura rispetto a quanto indicato sulla confezione.

Guarda il video e scopri quanto è facile cuocere la pasta a fuoco spento.

Cuocere la pasta a fuoco spento: suggerimenti e precauzioni

Con il metodo della cottura passiva è molto importante adottare alcune precauzioni affinché il risultato sia il medesimo che si ottiene con una cottura tradizionale. Ecco i nostri consigli:

  • La temperatura dell’acqua deve essere superiore agli 80 °C durante tutta la cottura affinché la pasta possa essere digeribile. Portando l’acqua ad ebollizione e chiudendo la pentola con un coperchio, la temperatura si mantiene superiore agli 80 °C per almeno 15 minuti. Se volete essere sicuri, inserite verso fine cottura un termometro da cucina all’interno della pentola per verificare la giusta temperatura.
  • Per velocizzare il bollore dell’acqua e risparmiare ancora più gas, è possibile far bollire l’acqua in un bollitore elettrico. Tuttavia, i bollitori elettrici hanno una capacità limitata, quindi questo metodo può essere comodo durante le preparazioni di una o due porzioni di pasta.
  • Calare la pasta nella giusta quantità di acqua (tra i 700 ml e il litro di acqua ogni 100 grammi di pasta). Nel caso in cui ci fosse meno acqua nella pentola, il calore si disperderebbe più velocemente e intaccherebbe il risultato.
  • Utilizzare una pentola dal fondo spesso che trattenga bene il calore e lo rilasci piano: questo aiuterà a mantenere la temperatura ottimale.

Qui potete trovare alcuni prodotti Tescoma che possono aiutarvi a cuocere la pasta a fuoco spento.

Casseruola con coperchio, linea Bordeaux

Realizzata in alluminio pressofuso con rivestimento antiaderente, ha il fondo spesso in acciaio che consente una minore dispersione di calore. Perfetta anche per il piano a induzione e per le cotture in forno.

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Bollitore elettrico, linea GrandChef

Scalda l’acqua in un attimo e si spegne automaticamente quando raggiunge la temperatura di ebollizione. La scala graduata ti permette di tenere sott’occhio il livello dell’acqua all’interno. Contiene 1.7 litri d’acqua.

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Cottura passiva: vantaggi e svantaggi

Cuocere la pasta a fuoco spento ha innumerevoli vantaggi, oltre al risparmio energetico:

  • La pasta cotta con la cottura passiva rilascia meno amido nell’acqua. Questo rappresenta un vantaggio quando bisogna condirla con dei sughi, in quanto il condimento si legherà meglio al formato scelto.
  • La pasta non si rovina. La cottura tradizionale, per via del bollore dell’acqua, muove energeticamente la pasta all’interno della pentola, talvolta spezzandola o rovinando le rigature. Con la cottura passiva, la pasta rimane intatta e più bella alla vista.
  • Il piano cottura si sporca meno, in quanto non c’è pericolo che la schiuma o gli schizzi dell’acqua fuoriescano dalla pentola.

Tra gli svantaggi troviamo:

  • Difficoltà ad ottenere una cottura al dente
  • La pasta tende ad essere più collosa, ma questa sensazione scompare una volta condita

Cuocere la pasta a fuoco spento: i consigli per gli scettici

Molte persone affezionate alla cottura tradizionale della pasta potrebbero avere molti dubbi riguardo al risultato ottenuto con questo metodo. Un’autorevole rivista ha eseguito con degli chef dei test su formati diversi di pasta, cuocendoli con entrambe le tipologie di cottura. I risultati parlano chiari: a livello di sapore non c’è alcuna differenza tra la cottura tradizionale e la cottura passiva.

Se la cottura della pasta a fuoco spento ancora non vi convince del tutto, potete risparmiare energia seguendo questi piccoli consigli:

  • Utilizzare meno acqua: in un litro di acqua si possono cuocere agevolmente anche 150 g di pasta.
  • Non aspettare che l’acqua bolla per calare la pasta: buttatela non appena si nota un accenno di ebollizione. Non dimenticatevi di coprire la pentola con un coperchio!
  • Anziché spegnere del tutto il gas, metterlo al minimo una volta calata la pasta o spostare la pentola sul fornello piccolo alla minima potenza.
  • Utilizzare una pentola di dimensioni giuste sul fuoco giusto. Se cucinate per una sola persona, vi consigliamo di utilizzare una pentola dal diametro più piccolo. Posizionatela sul fornello la cui fiamma stia completamente sotto la pentola: in caso contrario si disperderebbe gas inutilmente.

Come riciclare l’acqua di cottura della pasta

Una volta cotta la pasta con il metodo della cottura passiva, potete incrementare il risparmio riutilizzando l’acqua di cottura. Sarà sufficiente scolare la pasta in una bacinella o utilizzare un cestello cuocipasta per scolare agilmente la pasta e mantenere l’acqua di cottura all’interno della pentola. Potete utilizzarla per:

  • Lavare le stoviglie. L’amido contenuto ha un elevato potere sgrassante; vi basterà lasciare le stoviglie in ammollo con una piccolissima quantità di detersivo e poi procedere al normale lavaggio.
  • Diluire preparazioni troppo dense, come sughi, vellutate o minestroni.
  • Preparare lievitati. L’acqua di cottura della pasta conserva le proprietà e il sapore dell’amido e dunque non andrà ad influire in modo negativo sul sapore di pane e lievitati, ma anzi ne aumenterà la morbidezza.
  • Ammorbidire legumi secchi, così da ridurne i tempi di cottura.
  • Cuocere le verdure.

Quando si utilizza l’acqua di cottura della pasta per altre preparazioni, è bene ricordarsi di non aggiungere ulteriore sale in quanto l’acqua è già salata.

Pentola cuocipasta, linea Presto Pentolame

Pentola ideale per cucinare e scolare facilmente pasta, verdure, ecc. Prodotta in acciaio inossidabile, ha un fondo spesso termodiffusore che permette di risparmiare energia. Provvista di coperchio e di una pratica scala misuratrice all’interno.

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