MOLTO PIÙ DI UN VINO, MOLTO PIÙ DI UN TERRITORIO, IL “CHIANTI” È UNO STILE DI VITA.
Quest’area, che comprende molti comuni della regione Toscana, gode di un’allure unica e speciale, basta trascorrere qualche giorno nel Chiantishire, così come viene chiamata questa zona dagli inglesi, per respirare un’aria inebriante, capace di allietare i sensi e mettere in pausa la vita, almeno per un po’. Questa terra ha la capacità di conquistare chiunque, anche chi non è solito apprezzare la vita di campagna; qui perfino nelle città si respira un’aria diversa, meno caotica e frenetica rispetto alla maggior parte dei grandi centri. Vino e buona cucina accomunano ogni luogo del Chianti, da Firenze a Siena, sino ai più piccoli borghi come Montalcino o Volterra.
L’intero territorio del Chianti comprende oggi circa 3 mila aziende distribuite su una superficie vitata di 15,5 mila ettari e la produzione sfiora in media ogni anno le 100 milioni di bottiglie.
Ma se si parla di vino, dire Chianti è troppo generico. Il Chianti è infatti diviso in sottozone e in commercio si trovano così Chianti: Rufina, Colli Fiorentini, Colli Senesi, Colli Aretini, Colline Pisane, Montalbano e Montespertoli. Solo una tipologia può però vantare il simbolo del Gallo Nero ed è il Chianti Classico.
Il Chianti Docg viene prodotto tra le province di Pisa, Prato, Firenze, Siena, Arezzo e Pistoia, mentre il Chianti Classico ha un disciplinare ad hoc, più rigido rispetto alle altre denominazioni del Chianti. Questo perché il Chianti Classico rappresenta la zona storica, quella più antica e che maggiormente rappresenta la denominazione.
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LA LEGGENDA DEL GALLO NERO DEL CHIANTI
La leggenda racconta che nel XII secolo le Repubbliche di Firenze e Siena guerreggiavano per ottenere la supremazia l’una sull’altra ed il territorio del Chianti, situato all’epoca proprio tra queste due città, era conteso da entrambe le parti. Per stabilire definitivamente la zona d’appartenenza e tracciare così i confini venne deciso di istituire una sfida alquanto bizzarra: due cavalieri sarebbero partiti dalle proprie città al cantar del gallo e il punto d’incontro tra i cavalieri avrebbe rappresentato il confine. Siena scelse per l’occasione un gallo bianco, mentre Firenze un gallo nero. I fiorentini misero però in campo tutta la loro astuzia in questa che apparentemente era una semplice competizione e tennero il loro gallo nero a digiuno e al buio nei giorni precedenti quello della partenza. Così nel giorno in cui doveva tenersi la sfida, non appena il gallo fu liberato, cominciò a cantare a squarciagola per la sua esasperazione ed in cerca d’aiuto. Nonostante l’alba fosse ancora molto lontana, sentendo il cantar del gallo, il cavaliere fiorentino partì in sella al suo cavallo. Potendo quindi godere di un grande vantaggio, il cavaliere percorse molti chilometri prima che il suo antagonista senese partisse al cantar del gallo bianco, alle prime luci dell’alba. Quando il cavaliere di Siena incontrò il fiorentino aveva percorso solo 12 chilometri ed il punto d’incontro avvenne a Fonterutoli. Fu così che la maggior parte del territorio del Chianti passò sotto il controllo della Repubblica di Firenze, molto tempo prima che la stessa città di Siena cadesse.
Leggende a parte, il simbolo del Gallo Nero rappresentava nel XIV secolo la Lega del Chianti, una sorta di alleanza militare creata dalla Repubblica di Firenze per difendere il territorio da possibili attacchi. Oggi il Gallo Nero è il simbolo del Chianti Classico, non a caso il territorio d’elezione all’interno della vasta area del Chianti. Attualmente il Chianti Classico annovera 480 produttori distribuiti in 8 comuni ubicati tra Firenze e Siena:
– Barberino Tavarnelle
– Castellina in Chianti
– Castelnuovo Berardenga
– Gaiole in Chianti
– Greve in Chianti
– Poggibonsi
– Radda in Chianti
– San Casciano in Val di Pesa
Curiosità: Il Sangiovese è l’uva per eccellenza del Chianti, che nel Classico viene utilizzata tra l’80 ed il 100% dell’uvaggio. A questa possono essere aggiunte per al massimo il 20%: Canaiolo, Colorino, Cabernet Sauvignon e Merlot.
IL VIN SANTO DEL CHIANTI
Il Vin Santo del Chianti Classico DOC viene prodotto nel cuore della regione Toscana, ancora una volta tra le province di Firenze e Siena. La produzione di questo vino passito è una vera e propria arte che richiede tempo e pazienza. Le uve più adatte per la produzione del Vin Santo sono: Trebbiano Toscano, Malvasia del Chianti, Canaiolo bianco, Pinot bianco o grigio, Sauvignon, Chardonnay e Sangiovese.
I grappoli, una volta raccolti vengono selezionati e messi a riposo, possono venire appesi o stesi in un ambiente dove c’è un’importante escursione termica; in questo modo l’acqua presente nell’uva evapora e nell’arco di tre mesi è possibile passare alla vinificazione. Un’altra particolarità di questo vino è la sua conservazione in piccoli caratelli di legno. Il risultato finale del Vin Santo si identifica nel suo profumo avvolgente, nel colore intenso che vira dall’oro fino all’ambrato ed il sapore armonico e vellutato. Più raro da trovare, ma assolutamente da provare, è il Vin Santo “occhio di pernice”, una tipologia prodotta con un’altissima percentuale di Sangiovese.
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